Indirizzo di saluto di Sua Santità e Beatitudine Ilia II, katholikos-patriarca di tutta la Georgia, a Sua Santità, Papa Francesco, vescovo di Roma
Mtskheta, Svetitskhoveli (Colonna Vivente)
1.10.2016.
Sua Santità, Papa Francesco!
Signor Primo Ministro,
Membri del Governo e del Corpo Diplomatico,
Cari ospiti e concittadini!
Vi do il benvenuto a Svetitskhoveli, la più antica e la più importante chiesa in Georgia che custodisce le più sacre reliquie: il mantello del Santo profeta Elia e la Reliquia di tutta la cristianità – la Tunica del nostro Signore Gesù Cristo, sepolta insieme ad una delle prime Sante della nostra Chiesa, Santa Sidonia.
Santa Sidonia era nata in una famiglia di ebrei di Mtskheta: suo fratello Elioz riportò qui la Santa Tunica, mentre la loro madre, che in questa città avvertì la Passione avvenuta a Gerusalemme, morì per il dolore il venerdì santo nella stessa Mtskheta ed è annoverata nella lista dei primi Santi della Chiesa di Georgia.
Ci troviamo in una chiesa, in cui da tempi antichissimi si consacra il Santo Myron, privilegio riservato ad una sola sede nella Chiesa Ortodossa di Georgia. In questa chiesa avveniva l’incoronazione dei sovrani di Georgia, venivano ordinati i katholikoi-patriarchi. Qui, al nostro fianco, si trovano le sepolture dei re e dei gerarchi della Chiesa.
La prima chiesa fu qui costruita nel IV secolo, nell’XI invece assunse la forma attuale. È dedicata ai dodici Apostoli.
Mtskheta è stata l’antica capitale della Georgia, mentre rimane fino ad oggi il centro spirituale più importante del Paese. Essa e i suoi dintorni sono costruiti ad immagine e somiglianza della Città Santa, come una seconda Gerusalemme: i luoghi qui si chiamano Golgota, Betania, Getsemani, Tabor, Eleona, ecc.
Quante lacrime e quanto sangue è stato versato su questa terra! La Georgia è sempre stata oggetto di invasioni da parte di grandi imperi, ma questa piccola oasi cristiana è sopravvissuta, conservando la propria identità, benché a un caro, carissimo, prezzo.
Come ben si è espresso San Ilia il Giusto, nostro grande scrittore e statista, Cristo fu crocifisso per noi e la Georgia è stata crocifissa per il Cristo. Ricorderò un solo esempio: nel XIII secolo a Tbilisi, accanto alla chiesa di Sion, furono decapitati 100 000 abitanti di Tbilisi, perché non vollero calpestare le icone del Salvatore e della Madre Dio, appositamente poste sul ponte.
Sì, la nostra forza risiedeva nella fervida preghiera e nell’umile servizio del Dio vero segnato dalla totale abnegazione! Così è stato e così è.
Qual è la causa della nostra debolezza? Ci manca la carità.
Ricordo l’insegnamento degli antichi maestri: la preghiera dei giusti cambia le leggi della natura, è lo scudo sicuro contro le frecce di nemici visibili ed invisibili, ferma persino la destra di Dio, alzata per colpire i peccatori.
La vera fede, l’umiltà, la compunzione e la misericordia sono la strada dritta e breve verso la salvezza. Credo che oggi gli esseri umani – e noi tra questi – avvertano, più di ogni cosa, la mancanza di queste, ma grande è la misericordia di Dio. Dio attende paziente i nostri passi verso di Lui.
È sufficiente che il Signore veda il cuore dal giusto giudizio, penitente e in preghiera e tutto cambierà. Pertanto ora e sempre, prego il Creatore di donarci la grazia di conoscere noi stessi, di purificarci e di camminare sui sentieri dritti. E giunga a Dio grata l’unione dei cristiani fondata sulla vera fede. Amen!
Mtskheta, Svetitskhoveli (Colonna Vivente)
1.10.2016.
Sua Santità, Papa Francesco!
Signor Primo Ministro,
Membri del Governo e del Corpo Diplomatico,
Cari ospiti e concittadini!
Vi do il benvenuto a Svetitskhoveli, la più antica e la più importante chiesa in Georgia che custodisce le più sacre reliquie: il mantello del Santo profeta Elia e la Reliquia di tutta la cristianità – la Tunica del nostro Signore Gesù Cristo, sepolta insieme ad una delle prime Sante della nostra Chiesa, Santa Sidonia.
Santa Sidonia era nata in una famiglia di ebrei di Mtskheta: suo fratello Elioz riportò qui la Santa Tunica, mentre la loro madre, che in questa città avvertì la Passione avvenuta a Gerusalemme, morì per il dolore il venerdì santo nella stessa Mtskheta ed è annoverata nella lista dei primi Santi della Chiesa di Georgia.
Ci troviamo in una chiesa, in cui da tempi antichissimi si consacra il Santo Myron, privilegio riservato ad una sola sede nella Chiesa Ortodossa di Georgia. In questa chiesa avveniva l’incoronazione dei sovrani di Georgia, venivano ordinati i katholikoi-patriarchi. Qui, al nostro fianco, si trovano le sepolture dei re e dei gerarchi della Chiesa.
La prima chiesa fu qui costruita nel IV secolo, nell’XI invece assunse la forma attuale. È dedicata ai dodici Apostoli.
Mtskheta è stata l’antica capitale della Georgia, mentre rimane fino ad oggi il centro spirituale più importante del Paese. Essa e i suoi dintorni sono costruiti ad immagine e somiglianza della Città Santa, come una seconda Gerusalemme: i luoghi qui si chiamano Golgota, Betania, Getsemani, Tabor, Eleona, ecc.
Quante lacrime e quanto sangue è stato versato su questa terra! La Georgia è sempre stata oggetto di invasioni da parte di grandi imperi, ma questa piccola oasi cristiana è sopravvissuta, conservando la propria identità, benché a un caro, carissimo, prezzo.
Come ben si è espresso San Ilia il Giusto, nostro grande scrittore e statista, Cristo fu crocifisso per noi e la Georgia è stata crocifissa per il Cristo. Ricorderò un solo esempio: nel XIII secolo a Tbilisi, accanto alla chiesa di Sion, furono decapitati 100 000 abitanti di Tbilisi, perché non vollero calpestare le icone del Salvatore e della Madre Dio, appositamente poste sul ponte.
Sì, la nostra forza risiedeva nella fervida preghiera e nell’umile servizio del Dio vero segnato dalla totale abnegazione! Così è stato e così è.
Qual è la causa della nostra debolezza? Ci manca la carità.
Ricordo l’insegnamento degli antichi maestri: la preghiera dei giusti cambia le leggi della natura, è lo scudo sicuro contro le frecce di nemici visibili ed invisibili, ferma persino la destra di Dio, alzata per colpire i peccatori.
La vera fede, l’umiltà, la compunzione e la misericordia sono la strada dritta e breve verso la salvezza. Credo che oggi gli esseri umani – e noi tra questi – avvertano, più di ogni cosa, la mancanza di queste, ma grande è la misericordia di Dio. Dio attende paziente i nostri passi verso di Lui.
È sufficiente che il Signore veda il cuore dal giusto giudizio, penitente e in preghiera e tutto cambierà. Pertanto ora e sempre, prego il Creatore di donarci la grazia di conoscere noi stessi, di purificarci e di camminare sui sentieri dritti. E giunga a Dio grata l’unione dei cristiani fondata sulla vera fede. Amen!